DRP: laissez faire, laissez passer! Si lasci fare come desiderano i vertici attuali della TROIKA UE, BCE e FMI. Si lasci che Mitt Romney vinca negli USA. Si lasci che la governance politico-economica dell’Europa rimanga in mano di Merkel, Draghi, Van Rompuy, Monti, etc. (per conto terzi)…
…In Italia, si rifaccia una maggioranza consociativa che sostenga Monti, magari ispirando il nuovo corso in modo più aderente alle ricette degli Italian Chicago Boys (Oscar Giannino, Francesco Giavazzi, Alberto Alesina, etc.), Così, finalmente, avremo solo macerie. E chissà che dalle ceneri - quando finalmente la Teologia Neoliberista avrà dispiegato tutta la sua furia devastatrice e non ci sarà più nulla da distruggere- non si possa tornare a un po’ di buon senso, non si possa ripartire da John Maynard Keynes e da Franklin Delano Roosevelt, giungendo sino alla temutissima Modern Money Theory. Ma, prima di allora, lasciate che l’Apocalisse si compia, altrimenti dovremo sentire ancora avvoltoi in mala fede e asini in buona ma stoltissima fede, che ci strillano e ragliano la canzone stonata: “Il Debito Pubblico è una sciagura, non si esce dalla crisi aumentando la spesa pubblica, bisogna fare tagli e sacrifici e poi, come per magia, tutto diventerà splendido e meraviglioso...”.Lasciate che tutto si compia. Quando finalmente anche i cani e i porci avranno capito che le politiche di austerità pro-“Stato Minimo” (alla Robert Nozick prima maniera) dei Neoliberisti sono ricette da filibustieri (in mala fede) o da mentecatti (in buona fede), saremo già un passo avanti. A quel punto si potrà risorgere, ma il Neoliberismo ipermercatista anti-statuale, anti-democratico e oligarchico-illiberale sarà ormai visto nella sua vera natura funesta e omicida-suicida, anche dai suoi stoltissimi seguaci in buona fede.
Naturalmente, questo laissez faire e laissez passer avrà enormi costi sociali ed esistenziali. Ma vale per il Neoliberismo Dogmatico (nelle sue forme ortodosse e saccenti e in quelle alla amatriciana) che domina da qualche decennio le Istituzioni economico-finanziarie internazionali (Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, OCSE, etc.) , quelle politico-economiche dell’Europa (UE, BCE), nonché le coscienze decerebrate della maggioranza dei politici e degli economisti italiani di destra, centro e sinistra (i neokeynesiani sono pochi, osteggiati e male organizzati), ciò che valeva per il Berlusconismo italiano. Per far venir meno l’appeal di Berlusconi bastava lasciarlo governare. Per eliminare alla radice la fede cieca nel Neoliberismo Fondamentalista, lasciategli devastare l’Europa e l’Occidente. Gli Ierofanti e i Sacerdoti di questa perniciosa Religione economica penseranno di aver finalmente trionfato. Ma si accorgeranno, forse, che torme di fedeli imbecilli, una volta visto il loro Dio fallire miseramente dopo avergli procurato rovina e distruzione, gli si rivolteranno contro.
Allora, e solo allora, l’Europa, l’Occidente e il Mondo saranno pronti per mettere in pratica un nuovo “NEW DEAL” rooseveltiano, un nuovo “PIANO MARSHALL” globale, che consenta a tutti gli abitanti di tutte le regioni del pianeta di essere trattati come cittadini e non come sudditi da schiacciare, sfruttare e sottomettere.
Allora, e solo allora, la DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI DEL 1948 potrà passare dalla virtualità alla sua piena attuazione.
Questo intervento fa seguito a
Commento di DRP a "Venti anni di decrescita chiamata 'fiscal compact'", articolo del 20 luglio 2012 per KEYNES BLOG e a "Il gioco delle parti tra Monti e Merkel sugli Eurobond", pezzo del 23 luglio 2012 per KEYNES BLOG ripreso da un articolo del 12 luglio di Domenico Mario Nuti (clicca sopra per leggere)
Commento di GOD a "Euro-crac: come per la mafia, seguite il movimento dei soldi e capirete tutto", pezzo del 20 luglio 2012 by Colin Ward e Critical Mess per DAGOSPIA (clicca sopra per leggere)
La Catastrofe europea e occidentale. Grande Oriente Democratico e Democrazia Radical Popolare avevano previsto per tempo (dall'estate 2011) quello che sarebbe accaduto, e l'avevano ribadito anche all'indomani degli stolti commenti ottimisti sul vertice europeo del 28-29 giugno 2012:....(clicca sopra per leggere).
Questo intervento costituisce una provocazione, serissima e non paradossale.
Non c’è più limite al livello di deficienza e asinità dei media (specie italioti) che stanno raccontando il significato e le prospettive della crisi in corso.
I telegiornali italiani di martedì 24 luglio 2012, per nulla sfiorati nemmeno dal dubbio che l’aggravamento della crisi sia dovuto proprio alle politiche di tagli, austerità, manovre di spending review, etc. ovunque imperanti, si gingillano sull’ipotesi (senza rimanerne sgomenti) che forse nella Penisola si andrà a elezioni anticipate nell’autunno 2012, non per cacciare a pedate nel sedere i masnadieri tecnocrati guidati da Monti, bensì per evitare di dover fare nuove manovre di tagli e austerità, le quali risulterebbero impopolari e insostenibili (ma necessarie per il Bene del Paese) per un governo già traballante e per la maggioranza trasversale che lo sostiene.
Questi geni in mezzobusto dei TG, proseguendo nella loro analisi surreale, ci suggeriscono che, invece, a elezioni compiute, si potrà costituire un nuovo esecutivo politico più forte.
Per fare che?
Per realizzare appunto quelle nuove manovre lacrime e sangue che sole potranno ridare slancio all’economia italiana…(SIC!!!).
Come vedete, è un problema di FEDE.
E’ inutile cercare di convincere un terrorista kamikaze che si sta per suicidare che il suo gesto è folle: la sua FEDE gli impedisce di intendere e volere.
E’ inutile cercare di spiegare ai giornalisti dei principali organi mediatici italiani (salvo rare eccezioni) che le ricette a base di tagli, risparmi, revisione della spesa SONO IL PROBLEMA e non la sua soluzione.
La loro BUONA (quando sono solo asini ubbidienti e conformisti) o CATTIVA (quando sono cortigiani e lustrascarpe più intimi dei Potenti Avvoltoi e hanno capito che costoro dicono menzogne, ma sono anche convinti che leccargli i piedi gli sarà utile per la carriera) FEDE gli impedisce di intendere e volere.
Altrimenti, non si capirebbe perché (a parte qualche sprazzo di Michele Santoro, finché è andato in onda, prima della fine della stagione televisiva) nessuno abbia aperto un dibattito serio sulla bontà o meno del PARADIGMA NEOLIBERISTA che ha fin qui guidato e continua a guidare le scelte di tutte le cancellerie europee (compresa l’Italia, soprattutto l’Italia di Mario Monti) e della malnata TROIKA UE, BCE, FMI.
Non si capirebbe perché, proprio in un momento così drammatico, non si dibatta sulla possibilità di PARADIGMI ALTERNATIVI di tipo NEOKEYNESIANO, dalle proposte moderate dei premi nobel Paul Krugman e Joseph Stiglitz a quelle più radicali (ma anche sommamente ragionevoli e solide scientificamente) della Modern Money Theory (MMT).
E’ un problema di FEDE.
Mal riposta.
FEDE nella RELIGIONE NEOLIBERISTA che ha in odio la spesa e gli investimenti pubblici e ritiene che il MERCATO si regoli da sé e che basti avere un’offerta competitiva dei prodotti da vendere (anche se poi, come è già accaduto proprio nella storia del Novecento, i prodotti rimangono invenduti se non c’è più adeguata domanda, cioè capacità di consumo da parte delle famiglie).
A questa FEDE, si aggiunge la MANIPOLAZIONE dei fedeli (stoltamente creduloni) da parte di chi conosce benissimo il carattere folle e fasullo delle TEOLOGIA NEOLIBERISTA (cioè non crede ai suoi dogmi), ma se ne serve per devastare l’economia europea e occidentale, curandosi del fatto che i fedeli non decrescano e anzi aumentino, continuando a belare, a muggire e a ragliare.
Quindi, ci troviamo perfettamente d’accordo – andando anche oltre, nell’aspettarci il peggio e nel ritenere che sarà necessaria una forma di catarsi/rinsavimento per molti mentecatti- con quanto sosteneva Paul Krugman lo scorso giugno 2012.
Come riportato in
“Crisi europea? Per Paul Krugman serve una vera catastrofe per uscirne. Ed è dietro l’angolo”, articolo del 13 giugno 2012 by Stefania Medetti per PANORAMA (clicca sopra per leggere),
“La paralisi del sistema finanziario – l’economista chiama in causa sia la Banca Centrale Europea sia la Fed che si mantengono rigidamente sulle proprie posizioni, non intendono tagliare i tassi di interesse e virare verso una politica espansionistica – nasce dall’incrocio fra una posizione politica e una mentalità che vede la sofferenza come una forma di redenzione. “Una mentalità che un giornalista britannico ha etichettato come “sado-monetarismo”, ricorda Krugman.
“Qualunque siano le radici di questa paralisi, sta diventando sempre più chiaro che ci vorrà una completa catastrofe per andare oltre la politica dei salvataggi delle banche – conclude l’economista -. Ma non disperate: alla velocità a cui accadono le cose, specialmente in Europa, una completa catastrofe potrebbe essere dietro l’angolo”
Dunque, laissez faire, laissez passer!
Ma non nel senso in cui il nascente liberismo settecentesco, nella sua aurorale e imperfetta versione fisiocratica e poi nella interpretazione più raffinata offertane da Adam Smith, intendeva rivoluzionare la stagnante, protezionista e mercantilista economia europea.
No, oggi il Neoliberismo religioso e dogmatico non ha nulla a che vedere con quella dottrina progressista (il liberismo delle origini) che intendeva sostituire una competizione economica pacifica tra nazioni e imprenditori a uno stato costante di conflittualità politica, sociale e militare basata sul dogma mercantilista (lo stesso su cui si fonda l’effimero sviluppo della Germania di Angela Merkel).
Ieri, Adam Smith e seguaci combattevano il mercantilismo bellicoso e militarista con i suoi protezionismi, così come gli irrazionali vincoli feudali (esiziali per lo sviluppo economico dei vari territori) ancora in auge in gran parte d’Europa. E facevano opera progressista, creando le basi per la libera economia di mercato.
Oggi, il Neoliberismo teologico è una dottrina reazionaria che postula anzitutto il predominio della grande finanza privata sovra-nazionale su qualunque entità statuale e qualunque interesse pubblico. Una dottrina che odia qualunque regola che possa venir posta per agevolare un sano funzionamento del “Mercato” e che sostiene la necessità di globalizzare il lavoro neo-schiavile di asiatici, africani e sudamericani (portando tale modello anche in Occidente), in luogo di estendere a tutto il pianeta un sistema economico capitalistico temperato da giuste tutele del lavoro e capacità di intervento statale con spesa a deficit positiva, per creare piena occupazione e alta capacità di consumo di servizi e prodotti: l’unica Via per la prosperità generale.
Dunque, laissez faire, laissez passer!
Lasciamo che ad indicarci la VIA continuino ad essere Mario Monti, Mario Draghi, Angela Merkel, Wolfgang Schaeuble, Herman Van Rompuy…
Lasciamo che in Italia si formi un nuovo Governo Monti e/o un esecutivo consociativo (di sedicenti progressisti e sedicenti moderati) che comunque ne segua le gesta (tagli, ancora tagli, austerità, niente investimenti pubblici: d’altronde, è stato votato il pareggio di bilancio costituzionale e il fiscal compact…).
Lasciamo che la disoccupazione aumenti.
Lasciamo che poi intervengano Oscar Giannino, Francesco Giavazzi, Alberto Alesina, a spiegarci che occorre abbassare le tasse, e che questa è la vera chiave di volta.
Magari si abbassassero (non lo faranno mai, né Monti né i suoi prosecutori), sarebbe senz’altro una bella cosa ma, a dispetto di quello che crede il “Chicago Boy” Giannino, in un contesto di infima capacità di consumo e di alta disoccupazione; in un contesto in cui si continua a non capire quale sia la vera natura del cosiddetto “Debito Pubblico” (niente affatto un macigno, per uno Stato a moneta sovrana, ma solo un indicatore di quanta ricchezza sia stata drenata nel tempo a favore dei cittadini e dei loro bisogni pubblici e privati, MMT docet); in un contesto in cui si ritenga che lo Stato non deve investire a deficit e non si deve più indebitare, anzi deve contrarre strutturalmente la sua spesa nazionale e locale e privatizzare ogni suo servizio; in un contesto in cui si sostenga che tale Stato prima o poi deve ridurre o saldare il suo debito (come, a parte mediante la riduzione di servizi e welfare, se non con reiterate patrimoniali, IMU, etc. ?), tu poi abbassare tutte le aliquote fiscali che vuoi, ma non riuscirai a frenare il calo della capacità di spesa delle famiglie e dunque della “domanda”, con il conseguente fallimento delle industrie che producono offerta, anche se quest’ultime avranno avuto qualche beneficio fiscale.
Comunque, lasciamo che l’alternativa a Monti & Compari siano coloro che prenderanno come consigliori incisivi Giannino, Giavazzi, Alesina & Compari: così, si andrà comodamente dalla padella nella brace. Dai Neoliberisti spuri e masnadieri (esecutivo Monti) passeremmo ai Neoliberisti duri e puri (Giannino, Giavazzi, Alesina), i quali ci metteranno poco (come è successo ovunque si sia applicato il modello Neoliberista) a mandare in ulteriore rovina il Paese.
E, intanto, si lasci fare a Rajoy in Spagna…
Si lasci fare tabula rasa della Grecia.
Si lasci distruggere, nei popoli europei, ogni sentimento di fiducia e stima in chi li governa.
A quel punto, o i Tecnocrati e i loro Mandanti saranno in grado di reprimere nel sangue le rivolte (stavolta violente e incontrollabili) che scoppieranno da Madrid ad Atene e da Roma a Parigi a Francoforte e altrove, oppure sarà Rivoluzione, Democratica, ma pur sempre Rivoluzione.
Per ridare sovranità e benessere al POPOLO e toglierla ad Avvoltoi e Aquile maligne e ciniche.
Per fare gli Stati Uniti d’Europa democratici e liberali, e gettare nel cesso questa UE tecnocratica e oligarchica.
Ma prima dell’Alba, si lasci che venga con chiarezza allo scoperto il Progetto per cui stanno lavorando alacremente gli Avvoltoi e i loro fedeli manipolati e deficienti, a partire da quei politici e giornalisti (specie italiani) che dimostrano di essere analfabeti su materie vitali come la democrazia, la libertà, l’economia e l’ ethos civile e professionale.
Anche negli USA, o Barack Obama si sveglia e comincia a ruggire – in luogo di squittire – oppure sarà più opportuno lo shock pluriennale che potrà venire da una vittoria elettorale di Mitt Romney.
Non serve una foglia di fico (Obama e il suo carisma parolaio) a copertura di politiche incerte e confuse che non toccano il cuore dei problemi e che non sono in grado di mettere in riga i Masnadieri euro-atlantici (facendosi anche prendere per il naso da quel triplogiochista di Mario Monti).
Serve un nuovo Franklin Delano Roosevelt.
Se Obama non ha la stoffa, meglio l’avvento tragico di un Mitt Romney, il quale potrà incarnare alla perfezione i panni di Herbert Hoover…
Infatti, F.D. Roosevelt trionfò proprio dopo che Hoover, da repubblicano conservatore e ottuso, fedele delle teorie economiche neoclassiche, fallì clamorosamente nell’affrontare gli scenari post-crisi del 1929.
E’ meglio un nuovo Hoover (Romney), che potrà stimolare l’entrata in scena successiva di un nuovo Roosevelt, che un secondo mandato di Obama opaco e mediocre come il primo.
Oppure Obama si svegli e si dia da fare, prima di subito. A lui la scelta.
Insomma, poiché gli occidentali sembrano essere addormentati e rincoglioniti, passivi e imbambolati, incapaci (salvo preziose minoranze e avanguardie) di invocare a gran voce (specie i GIORNALISTI) un cambio di PARADIGMA ECONOMICO DOMINANTE, cioè un rapido ritorno a Roosevelt e a Keynes, abbandonando Merkel, Draghi e i Fantasmi funesti di Milton Friedman e George Stigler, allora laissez faire, laissez passer!
Secondo la logica del tanto peggio, tanto meglio, affinché lo SHOCK ridesti le coscienze dei più.
LE CITTADINE E I CITTADINI DI DEMOCRAZIA RADICAL POPOLARE (www.democraziaradicalpopolare.it)
[ Articolo del 25-27 luglio 2012 ]